Box sì, box no

Sono sempre stata un po’ perplessa sul box: mi dà l’idea di essere una gabbia colorata, un limite per il desiderio del bambino di esplorare e scoprire il mondo. Nei primi mesi di vita di Balù ho letto tanti pareri di altre mamme: chi diceva che il figlio piangeva sempre appena messo nel box e chi invece raccontava di come il proprio ci giocasse serenamente. Come al solito, sono i piccoli tiranni a decidere cosa gli piace e cosa no, ma non avrei mai preso un box se non fossi stata spinta dalla necessità.

L’appartamento che abbiamo occupato fino a pochi giorni fa, nella nostra vita seminomade, era talmente grande che Balù aveva un’intera stanza-box. Tappeti, cuscini e giochi, pochi spigoli e pavimento in parquet: l’ideale per gattonare in lungo e in largo. Però mai da solo, che veloce com’è a gattonare (e con la complicità di Mucchino, che apre la porta a colpi di muso) c’era il rischio che se ne andasse a zonzo per tutta la casa!
Ma a Milano, dove siamo appena definitivamente rientrati, la soluzione stanza-box è semplicemente impraticabile perché non c’è tutto quello spazio. E non c’è il sostegno della nonna. Non c’è il sostegno proprio di nessuno, a dirla tutta. E c’è anche un dislivello di un paio di metri tra la zona notte e il piano di sotto. Quindi quando mia suocera si è proposta di regalare il box a Balù perché a Daddy B da bambino piaceva tanto ho pensato: “Perché no? Se dovesse piacergli, potrebbe essere la salvezza!”

E così il box è entrato in casa nostra un paio di mesi fa, quando Balù aveva già 6 mesi. Prima di allora non serviva perché se ne stava tranquillamente sul tappeto (e si dice che i bambini che “stanno in terra” cominciano a camminare prima… si dice).

Comunque Balù nel box ci sta tranquillamente ed è stato così da subito. Non lo lascio mai lì da solo se non per pochi minuti (per esempio se devo andare in bagno o accendere il gas per cucinare) perché non voglio che si senta solo e limitato nei movimenti. Appena ho l’impressione che si stufi, lo prendo e andiamo a giocare sul tappeto, però, anche se può sembrare che quindi il box lo usiamo pochissimo, per me è indispensabile (e Balù, nonostamte i miei timori, quando c’è dentro ha tutta l’aria di divertirsi, non di essere un prigioniero!)  Quando sono sola in casa, sapere che per 2 minuti Balù può restare da solo senza nessun rischio per me è un sollievo. E a lui sembra piacere: gioca tranquillo, gattona e si tira su appendendosi alla rete. Insomma, a casa mia la prova del box è stata superata anche se, se non fosse per la “formazione” di casa mia, non credo che l’avrei mai preso.

Prima di prenderlo mi sono informata un po’ (e ti pareva! Quale mamma non lo fa?). Esistono box rettangolari e quadrati, con chiusura a ombrello oppure “piatta” (il box chiuso occupa lo spazio del tappetino) e con sbarre laterali a incrocio oppure con 4 gambe.
Io ho optato per il box a 4 gambe, le sbarre laterali a incrocio mi sembravano troppo vicine alla rete, un bambino esuberante (e il mio lo è) rischia di prenderci delle testate, pur con la rete di mezzo!
Per intenderci, il box a incrocio è così:

Box Cam Brevettato

Le sbarre sono protette da una leggera imbottitura, ma il rischio di testate è reale (almeno, me lo confermava anche il ragazzo del reparto box di Bombostore).

Il box con 4 gambe è così:

Box - Box Soft & Play - Green Farm Green Farm by Brevi

Ecco, questo della Brevi (Box Soft & Play Green Farm) è esattamente quello che ho io. Prendere testate o sbattere contro le parti in metallo con questo modello è impossibile! Questo ha un po’ di giochi incorporati nel tappetino, che a Balù piacciono molto, e misura 110 x 80 cm, più o meno nella media delle dimensioni dei box (ce ne sono di leggermente più piccoli o di un po’ più grandi, ma più o meno siamo lì!) CI sono box più o meno guarniti e più o meno colorati. Secondo me (come per tutto), se l’acquisto può essere evitato tanto meglio, ma in ogni caso il box non è una prigione colorata: è una stanza dei giochi molto piccola!

Betsy the Cow

Il primo Natale in 4 (non dimentichiamo Mucchino!) è ormai alle spalle. Da brava Famiglia Girovaga, l’abbiamo passato a gironzolare per il Nord Italia e siamo tornati carichi di doni, soprattutto per Balù. Quello che volevamo io e Daddy B, ovvero una notte filata di sonno, stranamente non è arrivato – e sì che in fondo non è che ci voglia molto, solo qualcuno che si sacrifichi una notte per noi. Una notte! Che sarà mai una notte di sonno interrotto? Qui c’è gente che non si fa una notte di sonno da quasi 9 mesi!! – , ma non importa perché che sarà mai un po’ di sonno arretrato davanti a una mucca blu? Infatti, anche se Balù ha ricevuto regali davvero belli, senza ombra di dubbio il premio per il miglior regalo va a Betsy the Cow:

ovvero una stupenda mucca blu che Balù può cavalcare e su cui, quando sarà un po’ più grande, molleggiarsi. Eccola in tutto il suo splendore:

E così il serraglio di Balù si è arricchito di un nuovo, mastodontico (be’, è tutto in proporzione: tenete conto che Betsy un bambino la cavalca!) animale.